NB

NB: alla fine della lista degli aggiornamenti clicca su "MOSTRA ALTRO" (purtroppo scritto in piccolo) e se ne apriranno molti altri

AGGIORNAMENTI DA SITI E BLOG

REDATTORE SOCIALE

REDATTORE SOCIALE

SITO SORDELLI

SERVIZI SOCIALI WEB RADIO

GIORNALE RADIO SOCIALE

VITA BANDI E FINANZIAMENTI

NONPROFIT ONLINE

FONDAZIONE CARIPLO

STUDIO EXCURSUS

SODALITAS

PROGETTO EDU (DROGA)

DA TWITTER

MSF

OFFERTE LAVORO SOCIALE

FINANZIAMENTI COMUNITARI

ISTITUTO ITALIANO DELLA DONAZIONE

L'ANELLO DEBOLE

MEMORIE MIGRANTI

ANIMAZIONE SOCIALE

DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA

UIDU

CASA DELLA CARITA'

PROSPETTIVE SOCIALI E SANITARIE

sabato 12 aprile 2014

L’importanza del dire “No” – Appunti di una psicomotricista

 Stefania Bonomo, psicomotricista professionale

BRUGHERIO, MONZA, BRIANZA – Attorno ai due anni i bambini attraversano un’importante tappa del loro sviluppo psicologico che lo psichiatra infantile Spitz ha definito fase del “terzo organizzatore psichico” o “fase del No”. Il No sancisce la completa separazione dall’adulto che viene riconosciuto come una persona diversa da sè; è così che il nostro bambino vuole dimostrarci la propria personalità in contrapposizione alla nostra.
È proprio da noi adulti che il bambino scopre il significato del No: soprattutto dopo i due anni diventa fondamentale che ogni genitore, nella massima coerenza, impari a presentare dei limiti al proprio bambino, delineando con fermezza ciò che è possibile o non è lecito fare. Se non sarà presente coerenza il nostro bambino vivrà in continua tensione, non sapendo mai se le proprie speranze saranno o meno soddisfatte. Imparare a porre dei limiti e a dire No è molto importante per il suo sviluppo: la riluttanza di un genitore a porsi con fermezza potrà infatti generare in lui grandi problematiche.
Un bambino abituato ad averla sempre vinta non imparerà mai a scendere a compromessi, vivendo con difficoltà il confronto con i pari e non riuscendo a stabilire con essi un rapporto di condivisione. Difendere sempre e indiscriminatamente il nostro bambino potrà rivelarsi dannoso poichè così facendo gli rimanderemo un messaggio ambiguo rispetto alla correttezza delle proprie azioni; non sentendosi compreso e non trovando nell’adulto una persona che lo possa aiutare a gestire i propri sentimenti il piccolo cercherà di gestirli autonomamente e non sempre in maniera corretta.
I limiti sono perciò estremamente importanti per la crescita di ogni bambino: essi non sono infatti soltanto delle restrizioni ma anche confini entro i quali potrà sentirsi al sicuro. Dovendo fare i conti con un limite il bambino imparerà a risolvere un conflitto e ad utilizzare le proprie risorse per affrontare le frustrazioni, apprendendo ad essere paziente e flessibile. La fermezza della mamma sarà molto importante al fine di offrirgli contenimento.
Tavolta di fronte ad un limite il nostro bambino potrà reagire con accessi di collera. Di fronte a queste manifestazioni sarà molto importante il nostro modo di porci: solo imparando a contare fino a dieci prima di agire e non facendoci trascinare all’interno del conflitto potremo offrire contenimento fisico e vocale attraverso la nostra presenza. Con il tempo il bambino imparerà a tradurre in parole le proprie emozioni inserendo un intervallo tra il sentimento e l’azione ed affrontando così le frustrazioni con maggiore serenità.
STEFANIA BONOMO  
http://vpervimercatese.com/2014/04/12/brugherio-importanza-dire-no-bonomo-5535/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=brugherio-importanza-dire-no-bonomo-5535
Seguimi su Facebook