Definizione presente nel suo verbale: "Persona con handicap (art. 3 comma 1, Legge 104/1992)". Non è stata riconosciuta la connotazione di gravità.
Di seguito riportiamo in estrema sintesi i benefici, e le relative
condizioni, previsti dalla normativa vigente. Data la sinteticità delle
indicazioni suggeriamo comunque gli approfondimenti del caso.
Provvidenze economiche
La certificazione di cui è in possesso non dà diritto a provvidenze
economiche (pensioni, assegni, indennità per invalidità civile).
Per
ottenere quelle provvidenze economiche è necessario disporre di un
certificato di invalidità civile, cecità civile o sordomutismo.
Agevolazioni fiscali
Auto Le agevolazioni fiscali sui veicoli
destinati alle persone con disabilità consistono nell'applicazione
dell'IVA agevolata al momento dell'acquisto, nella detraibilità - in
sede di denuncia annuale dei redditi - del 19% della spesa sostenuta,
nell'esenzione dal pagamento del bollo auto e delle tasse di
trascrizione (IPT, APIET).
Sono ammesse all'agevolazione le persone
con disabilità motoria, disabilità intellettiva (solo se titolari di
indennità di accompagnamento e con certificato di handicap grave), o
disabilità sensoriale (ciechi e sordomuti). Le relative condizioni
devono risultare dai rispettivi certificati di invalidità o di handicap.
In taluni casi (disabili motori senza gravi problemi di deambulazione e
titolari di patente di guida speciale) è obbligatorio adattare il
veicolo.
Per approfondimenti: Agevolazioni sui veicoli
Ausili Gli ausili destinati a persone invalide
godono dell'applicazione dell'IVA agevolata al momento dell'acquisto e,
in taluni casi, la spesa sostenuta può essere detratta, nella misura del
19%, in sede annuale di dichiarazione dei redditi.
Per approfondimenti: Ausili
Sussidi tecnici ed informatici I sussidi tecnici
ed informatici sono prodotti di comune reperibilità (es. computer, fax)
che possono favorire l'autonomia delle persone con disabilità. La
normativa vigente prevede che questi prodotti godano dell'applicazione
dell'IVA agevolata al momento dell'acquisto e che la spesa sostenuta può
essere detratta in sede annuale di dichiarazione dei redditi. È
tuttavia necessario disporre di una specifica prescrizione
autorizzativa, oltre che del certificato di handicap o invalidità.
Per approfondimenti: Agevolazioni fiscali sui sussidi tecnici e informatici
Spese per l'assistenza specifica La normativa
vigente prevede la possibilità di dedurre dal reddito, in sede di
dichiarazione annuale, le spese sostenute per l'assistenza specifica
resa, da personale medico e sanitario (anche terapisti), a persone con
handicap. Possono godere della deduzione i diretti interessati, i
familiari che li abbiamo a loro carico fiscale, o i familiari che siano
civilmente obbligati verso queste persone.
Per approfondimenti: Spese di assistenza specifica - deduzione e detrazione
Spese per l'assistenza personale e domestica La
normativa vigente prevede forme articolate di agevolazione fiscale per
le spese sostenute per le bandanti e le colf. Le modalità di accesso
variano a seconda della disabilità di chi beneficia dell'assistenza.
Alle agevolazioni fiscali si accede al momento della denuncia annuale
dei redditi.
Per approfondimenti: Spese per servizi domestici - deduzione Spese per assistenza personale - detrazione
Detrazioni per familiari a carico È attualmente
prevista una detrazione di 800 euro (a scalare a partire da un reddito
di 95.000 euro). La detrazione è aumentata a 900 euro per ciascun figlio
di età inferiore a tre anni. Queste detrazioni sono aumentate di un
importo pari a 220 euro per ogni figlio portatore di handicap ai sensi
dell'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104. Non sono previste
invece detrazioni forfettarie per altri familiari con handicap.
Per approndimenti: Detrazioni IRPEF per carichi di famiglia
Prima casa Non esistono ulteriori specifiche
agevolazioni per l'acquisto di una prima casa nel caso di nuclei in cui
siano presenti persone con disabilità.
L'agevolazione è quindi la
medesima prevista per tutti i contribuenti: la detraibilità, in sede di
denuncia annuale dei redditi, degli interessi passivi su mutui
eventualmente contratti per l'acquisto della prima casa.
Imposte comunaliLa tassa sui rifiuti (TARI) è la
tassa relativa alla gestione dei rifiuti in Italia; è stata introdotta
dal 2014 in sostituzione delle precedenti Tariffa di igiene ambientale
(TIA) e Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (TARSU) e
Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES). Tale tributo è una
componente dell’imposta unica comunale (IUC) insieme all’imposta
municipale propria (IMU) e al tributo per i servizi indivisibili (TASI).
Non
esistono disposizioni nazionali che impongano riduzioni o esenzioni a
favore delle persone con disabilità. Eventuali agevolazioni o
condizioni da favore possono essere regolamentate dai singoli comuni
presso i quali è necessario rivolgersi per conoscere i relativi
regolamenti.
Altre agevolazioni
Telefonia fissa La normativa vigente prevede che
agli anziani, persone disabili e utenti "con esigenze sociali speciali"
venga riconosciuta una riduzione del 50% sul canone mensile di
abbonamento. Vengono tuttavia previsti dei limiti reddituali per poter
accedere a tale beneficio. Inoltre le persone sordomute sono esentate
dal pagamento del canone mensile a prescindere da limiti reddituali.
Sono infine previste agevolazioni, per i ciechi assoluti, per la
nagivazione in internet.
Per approfondimenti: Telefonia fissa: agevolazioni
Telefonia mobile La normativa vigente prevede
che la tassa di concessione governativa non sia dovuta dagli invalidi
"in seguito a perdita anatomica o funzionale di entrambi gli arti
inferiori nonché a non vedenti e ai sordomuti". Il certificato di cui
dispone, non è sufficiente per accedere a questo tipo di agevolazione.
Per approfondimenti: Tassa di concessione governativa sui telefoni cellulari: esenzione
Assistenza sanitaria
Erogazione di ausili Per gli invalidi civili, i
ciechi civili e i sordomuti è prevista l'erogazione a carico del
Servizio Sanitario Nazionale di protesi, ortesi ed ausili correlate al
tipo di minorazione accertata. Le protesi, le ortesi e gli ausili
ammessi all'erogazione sono quelli elencati in un'apposita norma, e
quelle ad essi riconducibili. Vengono erogate solo dietro specifica
prescrizione medica.
Per approfondimenti: L'erogazione gratuita degli ausili
Esenzione Ticket Le modalità di esenzione dai
ticket sono oramai disciplinate dalle singole regioni. Ricordiamo che le
esenzioni sono per età, reddito, farmaci correlati a particolari
patologie o per invalidità. In quest'ultimo caso, solitamente, le
esenzioni si applicano a partire dal 66% di invalidità.
Si
suggerisce di contattare il proprio Distretto sociosanitario o la
propria Azienda Usl, o il proprio medico di famiglia, per le
informazioni più aggiornate e valide localmente.
Il certificato in questione non è generalmente sufficiente per ottenere l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria.
Agevolazioni lavorative e diritto al lavoro
Congedo per l’assistenza a minori con disabilità
La normativa vigente prevede che la lavoratrice madre o il lavoratore padre di un minore con disabilità abbia diritto:
Fino
ai tre anni: congedo parentale e prolungamento fino a tre anni anche
frazionato in ore con indennità 30 % per tutto il periodo di
prolungamento oppure a due ore di permesso giornaliero retribuito oppure
a tre giorni di permesso mensile retribuito.
Fino ai sei anni:
congedo parentale e prolungamento fino a tre anni anche frazionato in
ore con indennità 30 % per tutto il periodo di prolungamento oppure a
tre giorni di permesso mensile retribuiti.
Da sei ai dodici anni:
congedo parentale e prolungamento fino a tre anni anche frazionato in
ore con indennità 30 % per tutto il periodo di prolungamento oppure a
tre giorni di permesso mensile retribuito.
Per l’accesso a questo
genere di benefici è strettamente necessaria la certificazione di
handicap con connotazione di gravità (articolo 3, comma 3, Legge 104 di
cui lei non risulta disporre). Per gli altri minori sono ugualmente
previste analoghe agevolazioni ma a condizioni diverse.
Per approfondimenti:
Congedi parentali per educazione e assistenza ai figli
Permessi lavorativi retribuiti Dopo il
compimento del terzo anno di vita i genitori di una persona con handicap
grave hanno diritto a tre giorni di permesso mensile retribuito.
Analogo beneficio spetta anche ai lavoratori che assistano un familiare
con handicap grave. Infine, i lavoratori con handicap grave hanno
diritto a due ore di permesso giornaliero o a tre giorni di permesso
mensile, retribuiti.
Anche in questi casi la condizione primaria è
che la persona disabile sia in possesso del certificato di handicap con
connotazione di gravità (articolo 3, comma 3 della Legge 104/1992). Il
verbale di cui è in possesso non consente di accedere a questi benefici
in quanto non è riconosciuta la connotazione di gravità.
Per approfondimenti: Permessi lavorativi (art. 33 L. 104/1992)
Congedi di due anni retribuitiLa normativa
vigente prevede la concessione al lavoratore che assista un familiare
con grave disabilità la concessione di un congedo retribuito fino a
due anni da poter fruire anche in modalità frazionata. Tale beneficio
spetta al coniuge convivente, ai genitori, ai figli conviventi, ai
fratelli e sorelle conviventi e, in casi eccezionali, ad altri parenti
o affini fino al terzo grado se conviventi con la persona disabile.
Per l’accesso a tale beneficio è necessario che la persona con
disabilità sia in possesso del certificato di handicap con
connotazione di gravità (art. 3 comma 3, legge 104/1992) di cui lei
purtroppo non dispone.
Per approfondimenti: Congedi retribuiti di due anni per assistenza a persone con handicap grave
Prepensionamento I lavoratori con invalidità
superiore al 74% o sordomuti hanno diritto a richiedere, per ciascun
anno effettivamente lavorato, due mesi di contributi figurativi (fino ad
un totale di cinque anni) utili ai fini pensionistici. Il verbale di
cui è in possesso non è sufficiente per accedere a questi benefici in
quanto non evidenzia la percentuale di invalidità.
Per approfondimenti: Il prepensionamento dei lavoratori disabili
Scelta della sede di lavoro La normativa vigente
prevede che il lavoratore che assista un familiare con handicap
genitore e il lavoratore disabile hanno diritto a scegliere, ove
possibile, la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio. Questa
disposizione, a causa di quel "ove possibile", si configura come un
interesse legittimo, ma non come un diritto soggettivo insindacabile. Di
fatto, quindi, l'azienda può produrre rifiuto motivandolo con ragioni
di organizzazione del lavoro.
In ogni caso è necessario essere in
possesso del certificato di handicap con connotazione di gravità
(articolo 3, comma 3 della Legge 104/1992). Si tratta di un verbale
diverso da quello di invalidità civile. Il verbale di cui è in possesso
non consente di accedere a questi benefici in quanto non è riconosciuta
la connotazione di gravità.
Un'altra disposizione prevede che le
persone handicappate "con un grado di invalidità superiore ai due
terzi", nel caso vengano assunte presso gli enti pubblici come vincitori
di concorso o ad altro titolo, hanno diritto di scelta prioritaria tra
le sedi disponibili. Anche in questo secondo caso il verbale di cui è in
possesso non consente di accedere a questi benefici.
Per approfondimenti: Sede di lavoro: scelta prioritaria e rifiuto al trasferimento
Rifiuto al trasferimento La normativa vigente
prevede che il lavoratore che assista un familiare con handicap genitore
e il lavoratore disabile non possono essere trasferiti senza il loro
consenso ad altra sede. Diversamente da quanto previsto per la scelta
della sede, il rifiuto al trasferimento si configura come un vero e
proprio diritto soggettivo.
Anche in questo caso è necessario essere
in possesso del certificato di handicap con connotazione di gravità
(articolo 3, comma 3 della Legge 104/1992). Si tratta di un verbale
diverso da quello di invalidità civile. Il verbale di cui è in possesso
non consente di accedere a questi benefici in quanto non è riconosciuta
la connotazione di gravità.
Per approfondimenti: Sede di lavoro: scelta prioritaria e rifiuto al trasferimento
Lavoro notturno La normativa vigente prevede che
lavoratori che "abbiano a proprio carico un soggetto disabile ai sensi
della Legge 5 febbraio 1992, n. 104" non possano essere
obbligatoriamente adibiti al lavoro notturno.
Per approfondimenti: Lavoro notturno e parenti di persone con disabilità
Liste speciali di collocamento Le persone con
invalidità accertata superiore al 45% possono iscriversi all'Ufficio del
lavoro nelle liste speciali riservate agli invalidi civili.
Per
iscriversi a quelle liste è tuttavia necessario sottoporsi ad una visita
di accertamento delle capacità lavorative, ulteriore e diversa rispetto
all'accertamento dell'invalidità o dell'handicap. È necessario
richiedere, presso la Commissione invalidi presente in ogni Azienda Usl
l'accertamento ai fini della Legge 68/1999. Una volta in possesso di
quel certificato è possibile iscriversi alle liste speciali di
collocamento.
Per approfondimenti: Diritto al lavoro
Mobilità
Patente speciale di guida Le persone con
invalidità in molti casi possono vedersi riconoscere l'idoneità alla
guida, talvolta con l'obbligo di alcuni adattamenti, e condurre un
veicolo. L'accertamento dell'idoneità alla guida va richiesto alla
Commissione Medica Locale che opera, di norma, presso l'Azienda Usl
capoluogo di provincia.
Per approfondimenti: Patente di guida e persone con disabilità
Contribuiti per l'adattamento ai dispositivi di guida
È previsto un contributo pari al 20% della spesa sostenuta per
l'adattamento dei dispositivi di guida nei veicoli delle persone
titolari di patente speciale. La richiesta di contributo va presentata
alla propria Azienda Usl. Il contributo non spetta per gli eventuali
adattamenti al veicolo.
Per approfondimenti: I contributi per gli adattamenti alla guida
Contrassegno invalidi per la circolazione e la sosta
Le "persone invalide con capacità di deambulazione impedita, o
sensibilmente ridotta" e per i non vedenti è possibile ottenere, previa
visita medica che attesti questa condizione, il cosiddetto "contrassegno
invalidi" o "contrassegno arancione".
Per il rilascio l'interessato
deve rivolgersi al servizio di medicina legale della propria Azienda
Usl e farsi rilasciare dall'ufficio medico legale la certificazione
medica che attesti che il richiedente ha una capacità di deambulazione
impedita, o sensibilmente ridotta o è non vedente. Non è quindi
sufficiente, ad oggi, il certificato di invalidità civile nè quello di
handicap
Per approfondimenti: Circolazione e sosta: il contrassegno invalidi
Contributi per l'eliminazione delle barriere in casa
La normativa vigente prevede che per l'eliminazione delle barriere
architettoniche negli edifici già esistenti, le persone con disabilità
possano richiedere un contributo al comune dove è sito l'immobile. La
richiesta di contributi deve essere presentata prima dell'inizio dei
lavori. Il contributo viene liquidato dopo l'esecuzione dei lavori e la
presentazione del rendiconto delle spese sostenute.
Per approfondimenti: I contributi per l'eliminazione delle barriere architettoniche
Suggerimenti
1) Chi ha ottenuto il riconoscimento di handicap può presentare
richiesta di aggravamento (handicap grave). La domanda si presenta dopo
aver compilato un modulo di richiesta disponibile presso la propria
Azienda Usl. A questo va allegato un certificato medico che precisi in
modo puntuale e circostanziato che la disabilità è aggravata oppure che
si sono presentate nuove menomazioni.
2) È possibile che il suo certificato preveda una scadenza. Dopo
quella data i benefici decadono. Di norma dovrebbe essere la stessa
Commissione a convocarla a visita prima di quella data di revisione (o
rivedibilità). Tuttavia la prassi attuata dalle singole Commissioni è
ancora assai difforme. In tal senso suggeriamo di rivolgersi per tempo
(sei mesi prima della scadenza) alla segreteria della Commissione per
conoscere quale sia la prassi adottata e cioè se si verrà convocati a
visita o se è necessario presentare una nuova domanda.