UNA STORIA MAGICA EPPURE DANNATAMENTE VERA
DIVENTATA UN FILM GRAZIE A UN CROWDFUNDING DA RECORD
“Io sto con la sposa” di Antonio Augugliaro, Gabriele del
Grande e Khaled Soliman Al Nassiry sarà proiettato alla 71° Mostra del
Cinema di Venezia il 4 Settembre nella sezione Orizzonti - Fuori
concorso.
Il film - prodotto da Gina Films in associazione con DocLab - racconta la storia vera del finto corteo nuziale messo in piedi da tre registi visionari per aiutare cinque palestinesi e siriani scappati dalla guerra e sbarcati a Lampedusa, a proseguire il loro viaggio senza documenti attraverso mezza Europa. Dall'Italia alla Svezia, attraverso un'Europa solidale e goliardica che beffa i controlli frontalieri con una mascherata che ha dell'incredibile, ma che altro non è che il racconto in presa diretta di una storia realmente accaduta sulla strada da Milano a Stoccolma tra il 14 e il 18 novembre 2013. Una storia per la quale i registi, in caso di denuncia, rischiano una condanna fino a 15 anni di carcere per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Sì perché “Io sto con la sposa” non è soltanto un documentario, ma anche un atto di disobbedienza civile.
“Siamo stanchi di dividere gli esseri umani in legali e illegali. E siamo stanchi di contare i morti in mare. Non sono vittime della burrasca, ma di leggi europee alle quali è arrivato il momento di disobbedire per riaffermare il principio della libertà di circolazione”, dichiara Gabriele Del Grande.
“Quando vedi arrivare gente del tuo paese e sai che stanno scappando da una guerra... - aggiunge Khaled Soliman Al Nassiry - Senti che stai facendo una cosa giusta. Aiutare anche una sola persona ad uscire da quel mare di sangue, ti fa sentire dalla parte del giusto”.
Il risultato dell'operazione è un film che non parla degli “altri”, ma di un “noi”, di una storia di amicizia mediterranea che finisce per raccontare la frontiera con un linguaggio completamente diverso. “Abbiamo cercato uno sguardo nuovo - dice Antonio Augugliaro - scevro da ogni vittimismo e commiserazione. Nel film, raccontiamo prima di tutto una storia che ha il gusto dell'avventura, la dimensione del sogno e la forma di una maschera.”
E forse è proprio per questo che “Io sto con la sposa” è diventato un film manifesto prima ancora di uscire. Sulla rete se ne parla da mesi, da quando il 19 maggio scorso è stata lanciata una compagna di crowdfunding da record. In soli 60 giorni sono stati raccolti 100mila euro donati da 2.617 produttori dal basso. Senza dubbio il più grande crowdfunding nella storia del cinema italiano e uno dei più importanti a livello internazionale sul fronte del documentario.
“È stato un processo straordinario e innovativo, un percorso produttivo del tutto nuovo – afferma Marco Visalberghi, CEO di DocLab, produttore associato di “Io sto con la sposa” e già produttore di “Sacro GRA”, Leone d'oro a Venezia lo scorso anno –. Siamo usciti dalla gabbia sempre più stretta del finanziamento e della programmazione televisiva, creando un rapporto diretto con una comunità di finanziatori dal basso e finendo per imporre il film all'attenzione del mondo e dei broadcaster”.
Adesso non resta che vedere quale sarà la reazione del pubblico! In molti hanno già annunciato che si presenteranno alla prima in abito bianco e cravatta. L'appuntamento è al Lido di Venezia per il 4 Settembre alle 14,30 in Sala Grande, con replica il 5 settembre alle 17,30 in Sala Perla. I biglietti si possono acquistare online. Per chi non può essere a Venezia, il festival mette a disposizione 400 streaming on demand su Mymovies per l'Italia, e altrettanti per l'estero su Festival Scope.
Dopodiché, dal 9 ottobre "Io sto con la sposa" sarà distribuito nelle sale!
Seguiteci su facebook, su twitter o sul sito ufficiale del film.
Il film - prodotto da Gina Films in associazione con DocLab - racconta la storia vera del finto corteo nuziale messo in piedi da tre registi visionari per aiutare cinque palestinesi e siriani scappati dalla guerra e sbarcati a Lampedusa, a proseguire il loro viaggio senza documenti attraverso mezza Europa. Dall'Italia alla Svezia, attraverso un'Europa solidale e goliardica che beffa i controlli frontalieri con una mascherata che ha dell'incredibile, ma che altro non è che il racconto in presa diretta di una storia realmente accaduta sulla strada da Milano a Stoccolma tra il 14 e il 18 novembre 2013. Una storia per la quale i registi, in caso di denuncia, rischiano una condanna fino a 15 anni di carcere per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Sì perché “Io sto con la sposa” non è soltanto un documentario, ma anche un atto di disobbedienza civile.
“Siamo stanchi di dividere gli esseri umani in legali e illegali. E siamo stanchi di contare i morti in mare. Non sono vittime della burrasca, ma di leggi europee alle quali è arrivato il momento di disobbedire per riaffermare il principio della libertà di circolazione”, dichiara Gabriele Del Grande.
“Quando vedi arrivare gente del tuo paese e sai che stanno scappando da una guerra... - aggiunge Khaled Soliman Al Nassiry - Senti che stai facendo una cosa giusta. Aiutare anche una sola persona ad uscire da quel mare di sangue, ti fa sentire dalla parte del giusto”.
Il risultato dell'operazione è un film che non parla degli “altri”, ma di un “noi”, di una storia di amicizia mediterranea che finisce per raccontare la frontiera con un linguaggio completamente diverso. “Abbiamo cercato uno sguardo nuovo - dice Antonio Augugliaro - scevro da ogni vittimismo e commiserazione. Nel film, raccontiamo prima di tutto una storia che ha il gusto dell'avventura, la dimensione del sogno e la forma di una maschera.”
E forse è proprio per questo che “Io sto con la sposa” è diventato un film manifesto prima ancora di uscire. Sulla rete se ne parla da mesi, da quando il 19 maggio scorso è stata lanciata una compagna di crowdfunding da record. In soli 60 giorni sono stati raccolti 100mila euro donati da 2.617 produttori dal basso. Senza dubbio il più grande crowdfunding nella storia del cinema italiano e uno dei più importanti a livello internazionale sul fronte del documentario.
“È stato un processo straordinario e innovativo, un percorso produttivo del tutto nuovo – afferma Marco Visalberghi, CEO di DocLab, produttore associato di “Io sto con la sposa” e già produttore di “Sacro GRA”, Leone d'oro a Venezia lo scorso anno –. Siamo usciti dalla gabbia sempre più stretta del finanziamento e della programmazione televisiva, creando un rapporto diretto con una comunità di finanziatori dal basso e finendo per imporre il film all'attenzione del mondo e dei broadcaster”.
Adesso non resta che vedere quale sarà la reazione del pubblico! In molti hanno già annunciato che si presenteranno alla prima in abito bianco e cravatta. L'appuntamento è al Lido di Venezia per il 4 Settembre alle 14,30 in Sala Grande, con replica il 5 settembre alle 17,30 in Sala Perla. I biglietti si possono acquistare online. Per chi non può essere a Venezia, il festival mette a disposizione 400 streaming on demand su Mymovies per l'Italia, e altrettanti per l'estero su Festival Scope.
Dopodiché, dal 9 ottobre "Io sto con la sposa" sarà distribuito nelle sale!
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